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Silvia Ronchey è professore ordinario di Civiltà bizantina presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di RomaTre. Filologia e storia si affiancano da sempre nel suo lavoro di ricerca, in cui le due discipline si mostrano inscindibili e il metodo filologico, mutuato dalla formazione classica, è indispensabile all’indagine sul millennio di Bisanzio. Questa si è attuata in costante dialogo con le fonti, non solo letterarie, cui si ancorano i due soggetti principali del suo interesse scientifico: la continuità del mondo antico, del suo pensiero e dei suoi testi, in quello bizantino; la ricezione e la fortuna di Bisanzio, e della cultura antica che pur in continua metamorfosi vi si è perpetuata, nel mondo moderno e contemporaneo.
I suoi primi lavori ermeneutici ed ecdotici hanno avuto per oggetto autori mediobizantini dalla spiccata cultura classica: politico-filosofica in Michele Psello, intellettuale di punta dell’età della dinastia macedone, di cui ha tradotto per la Fondazione Valla la Cronografia [1], alla cui ermeneutica e critica testuale ha dedicato i primi studi [2]; filologico-letteraria in Eustazio di Tessalonica, della cui Exegesis in canonem iambicum de Pentecoste ha lungo i decenni dipanato, oltreché la tradizione manoscritta, la complessa trama di citazioni e memorie dell’antico [3], producendo infine nel 2014 un’edizione critica [4] il cui apparatus fontium getta luce sulla conoscenza, la fruizione e la trasmissione, nella Costantinopoli di età comnena, dell’eredità testuale antica e dei suoi sviluppi proto e mediobizantini, il cui insegnamento e il cui studio poterono localizzarsi già nel XII secolo, come ipotizzato nell’Introduzione storico-filologica, e comunque protrarsi fino al XV anche all’interno del mouseion costantinopolitano di Prodromos Petra [5].
Tra gli anni 80 e gli anni 90 si dedica alla traduzione dei primi Acta martyrum greci [6] e allo studio del loro valore storico e della loro ricezione, fruizione ed anche strumentalizzazione nel dibattito ecclesiastico tra Riforma e Controriforma [7]. Scaturita dall’analisi testuale di questi campioni di letteratura processuale di origine solo apparentemente o parzialmente documentaria, la riflessione sulle implicazioni ideologiche e le ripercussioni anche filologiche dell’affermarsi del cristianesimo come religione di stato al tempo del cosiddetto conflitto fra pagani e cristiani tra la fine del III e la metà del V secolo apre un fronte di ricerca in cui si collocano i primi lavori sulla figura e la vicenda di Ipazia [8], poi ripresi e sviluppati nella monografia Ipazia del 2010 e nei successivi approfondimenti [9].
Alla metà degli anni 80 risale anche l’incontro con Alexander Kazhdan, che la orienterà a interventi di carattere prettamente storiografico sul millennio bizantino, a cominciare dalla revisione, implementazione e riformulazione, condotta a quattro mani con l’autore, della sua Aristocrazia bizantina [10]. E’ sempre alla collaborazione con Kazhdan e all’ispirazione metodologica del suo magistero scientifico [11] che fanno capo lavori di sintesi sul ruolo geopolitico, l’ideologia statale, la storia culturale e socio-economica di Bisanzio, come il manuale Lo Stato Bizantino e altri saggi apparsi in volumi collettanei e repertori a più mani [12].
Parallelamente, sviluppa interessi per la storia della storiografia su Bisanzio [13] e produce studi sulla fortuna di Bisanzio nell’età moderna e contemporanea, còlta sia nella rielaborazione ideologico-politica [14] sia nella ricezione letteraria [15]; nell’ambito di quest’ultima, un risalto particolare ed emblematico acquistano la figura dell’imperatrice Teodora e le sue trasfigurazioni fin-de-siècle [16]. A questo filone si ricollegano saggi sull’influsso di Bisanzio nella letteratura, nella filosofia e nell’arte novecentesca, dalle poesie bizantine di W.B. Yeats [17] all’influsso della teologia dell’icona sulla speculazione estetica contemporanea e sulla nascita dell’astrattismo [18] al recente studio sul bizantinismo di G. D’Annunzio [19], ma anche l’antologia Il romanzo di Costantinopoli, allestita con T. Braccini, sulla fortuna della Costantinopoli bizantina nella longue durée delle testimonianze delle fonti letterarie tra VI e XXI secolo [20].
Un posto a sé nella riflessione sul millenario ruolo culturale di Bisanzio, sulla sua inesausta capacità di perpetuazione e trasmissione non solo delle antiche lignées tradizionali del passato grecoromano, ma anche delle molteplici e solo apparentemente remote tradizioni narrative, speculative e filosofico-religiose circolanti in quel vasto bacino di irradiazione della civiltà ellenistico-romana che Braudel ha definito il “Mediterraneo Maggiore”, confluite nell’alveo culturale bizantino e di qui sospinte all’occidente europeo per sperimentarvi nuove e ampie fortune, occupa il cosiddetto Barlaam e Ioasaf, metamorfosi agiografica cristiana della vita del Buddha. Alla prima edizione italiana del testo, pubblicata nel 1980 [21], succederà, tre decenni dopo, un’edizione riveduta e ampliata [22], accompagnata da un approfondimento storico-critico e seguita da altri interventi [23].
E’ sempre l’interesse per il percorso circolare che la tradizione culturale antica, migrata nel IV secolo a Bisanzio e qui per undici secoli perpetuata in una successione ininterrotta di premiers humanismes e rinascenze, compie a ritroso verso l’occidente al termine di quello che in Europa viene chiamato l’evo “medio”, a sostanziare, dagli anni 90, gli studi sulla tarda età paleologa, sul tramonto politico e revival cultural di Bisanzio sotto la sua ultima dinastia e sulle radici bizantine del Rinascimento europeo. L’analisi della biografia intellettuale di Bessarione, che trae spunto filologico dall’edizione dei suoi inediti scritti giovanili greci conservati nell’autografo Marc. Gr. 533 [24], si estenderà alle testimonianze dirette e indirette del suo pensiero politico, al suo ruolo al concilio d’Unione del 1438-39 e alla complessa strategia esercitata nella successiva veste di “cardinale orientale” della curia romana; e si allargherà alla disamina propriamente storica del più vasto panorama politico-culturale dell’ultimo secolo di Bisanzio, come anche alle vicissitudini individuali e collettive che circondarono la caduta di Costantinopoli del 1453 [25].
Gli studi sulla Realpolitik bizantina rispetto all’occidente e sulla strategia del partito unionista al concilio di Firenze [26], sul piano di “salvataggio occidentale” di Bisanzio in Morea [27], sulla funzione delle alleanze dinastiche degli ultimi Paleologhi, sulla corte di Mistrà, sulla figura e sul destino di Cleopa Malatesta, sposa del despota Teodoro II, protettrice e condiscepola di Bessarione alla scuola platonica di Gemisto [28], confluiranno ne L’enigma di Piero [29], che alla critica delle fonti letterarie e documentarie, biografiche e prosopografiche affianca l’esame delle testimonianze iconografiche, dispiegato anche in saggi specifici [30], e in cui si fornisce, fra l’altro, un nuovo tentativo di lettura della Flagellazione di Piero della Francesca, opera che anche quest’analisi ‘bizantina’ conferma risalente all’immediata vigilia della conferenza di Mantova, il grande summit ecclesiastico sulla questione d’oriente che riattualizzava e celebrava, nel 1459, quello tenuto a Firenze vent’anni prima [31].
La monografia del 2006 e i saggi che la precedono e la seguono tentano una ricostruzione del complesso scacchiere orientale-occidentale quattrocentesco, delle reali poste in gioco create dal vacillare del titolo imperiale di Bisanzio, del fitto intreccio di cointeressenze — politiche e religiose, culturali e dinastiche — che innervarono, lungo i decenni centrali del Quattrocento, l’ultimo disperato tentativo dell’intelligencija bizantina filoccidentale di salvare Bisanzio, e con ciò l’eredità dell’impero romano-cristiano, dalle conseguenze dell’espansione islamica.
Ai prodromi e alle conseguenze storiche dell’islamizzazione della Seconda Roma saranno dedicate le successive riflessioni sul titulus di Costantino [32] e sull’impatto della caduta dell’impero romano d’oriente nella geopolitica dell’età moderna e contemporanea [33], mentre prosegue l’ormai decennale e centrale progetto di censimento, revisione ed esegesi del corpus plurilingue di fonti letterarie e documentarie sull’assedio e la battaglia di Costantinopoli che posero nominalmente fine alla rhomaiosyne il 29 maggio 1453.
La ricerca si è estesa a testimonianze sulla Costantinopoli postbizantina, come quella di Ogier-Ghislain de Busbecq, sulla cui figura ha ideato e coordina un progetto scientifico italo-austriaco.
Pubblicazioni
Vita bizantina di Barlaam e Ioasaf, introd., trad. it., note e repertorio biblico di S. Ronchey e P. Cesaretti, Milano, Rusconi, 1980, 317 pp.
Domini Eustathii Metropolitae Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum Iohannis Melodi de Festo Die Spiritus Sancti, in XVI. Internationaler Byzantinistenkongress. Akten, I/Beiheft, 2.1 [= Jahrbuch der österreichischen Byzantinistik, 31/Beiheft], Wien 1981.
Michele Psello, Imperatori di Bisanzio, I-II, Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 1984, xliii-321+391 pp.
Recensione a G. Broccia, Enchiridion. Per la storia di una denominazione libraria, in Scriptorium 36.1 (1982), pp. 10-11.
Indagini ermeneutiche e critico-testuali sulla Cronografia di Psello, 79 pp., Roma, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 1985 (Studi Storici, 152), 82 pp.
L’Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica. Saggio di edizione critica (acrostico – irmo dell’ode prima), in Aevum 59 (1985), ii, pp. 241-266.
Crise et continuité à Byzance. Georges Choiroboskos, Jean Arklas: deux auteurs de l’époque iconoclaste dans le prologue de l’Exegesis in canonem iambicum d’Eustathe de Thessalonique, in The 17th International Byzantine Congress. Abstracts, Dumbarton Oaks/Georgetown University, Washington, D.C., August 3-8 1986, 1986, New Rochelle (N.Y.), Aristide D. Caratzas, 1986, pp. 297-298.
Sulla datazione dell’Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, in Athenaeum 74 (1986), pp. 103-110.
Riferimenti pindarici nell’Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, in Quaderni Urbinati di Cultura Classica n.s. 25 (1987), i, pp. 53-56.
Atti e passioni dei martiri, introd. di A.A.R. Bastiaensen, testo critico e comm. a c. di A.A.R. Bastiaensen, A. Hilhorst, G.A.A. Kortekaas, A.P. Orbán, M.M. van Assendelft, tradd. di G. Chiarini, G.A.A. Kortekaas, G. Lanata, S. Ronchey, xlix-615 pp., Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 1987.
Ancora sulla Cronografia di Psello, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano 94 (1988), pp. 367-393.
Indagine sul martirio di San Policarpo. Critica storica e fortuna agiografica di un caso giudiziario in Asia Minore, introd. di G. Clemente, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1990 (Nuovi Studi Storici, 6), 240 pp.
Eustazio di Tessalonica, Il commento al canone giambico per la festa di Pentecoste. Proemio, acrostico e odi I-III, ed. critica e introd. filologica di S. Ronchey, Lucca 1990, xxv + 141 pp. [proekdosis]
An Introduction to Eustathios’s Exegesis in Canonem Iambicum, in Dumbarton Oaks Papers 45 (1991), pp. 149-158.
Kath’helious makrous. Le poesie funebri sull’ultima corte Paleologa in un autografo Marciano di Bessarione, in XVIIIe Congrès International des Etudes Byzantines. Resumés des communications, II, Moskva 1991, pp. 957-958.
(con V. Magrelli) trad. it. di Giuliano Egizio, Enigmi, in Lirici greci tradotti da poeti italiani contemporanei, vol. II, Milano, Bompiani, 1991, pp. 671-675.
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Nota sull’italianizzazione dei nomi di famiglia dei Bizantini Eminenti, in A. Kazhdan, S. Ronchey, L’aristocrazia bizantina, Palermo, Sellerio, 1997, pp. 31-32.
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(con A. Kazhdan) L’aristocrazia bizantina, Palermo, Sellerio, 1997 [1999 nuova edizione riveduta e aggiornata, con postfazione di L. Canfora, pp. 47-442].
Kazhdan, l’oligarchia sovietica e l’aristocrazia bizantina, in A. Kazhdan, S. Ronchey, L’aristocrazia bizantina, Palermo, Sellerio, 1997, pp. 9-29.
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La Realpolitik bizantina rispetto all’Occidente dall’XI al XV secolo, in Purificazione della memoria. Convegno storico (Arezzo, Palazzo Vescovile, 4-11-18 marzo 2000), Arezzo, Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro/Istitituto di Scienze Religiose, 2000, pp. 173-186.
Bisanzio veramente ‘volle cadere’? Realismo politico e avventura storica da Alessio I Comneno al Mediterraneo di Braudel, in Quaderni di Storia 52 (luglio/dicembre 2000), pp. 137-158.
Les procès-verbaux des martyres chrétiens dans les Acta Martyrum et leur fortune, in C. Moatti (éd.), La mémoire perdue, III, in Mélanges de l’École Française de Rome – Antiquité 112 (2000), ii, pp. 723-752.
Malatesta/Paleologhi. Un’alleanza dinastica per rifondare Bisanzio nel quindicesimo secolo, in Byzantinische Zeitschrift 93 (2000), ii, pp. 521-567.
La “mummia” di Mistra. Bessarione, Cleopa Malatesta e un abito di damasco veneziano, in Thesaurismata 31 (2001), pp. 75-89.
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Introduzione, in P. Schreiner, Byzantinische Kultur: eine Aufsatzsammlung. II. Das Wissen, a cura di N. Gaul, S. Ronchey, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009, pp. ix-xii.
La morte-in-vita negli occhi. In margine a Décrire et peindre, in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa 45 (2009), pp. 171-183.
La “Terza Roma”, in U. Eco (a cura di), Il Medioevo, X, Il Quattrocento: Storia, Milano, Motta, 2009, pp. 260-268 (= Il Medioevo: Esplorazioni, commerci, utopie, Milano, Encyclomedia Publishers, 2011, pp. 105-108).
La dama con un neo sulla guancia, introduzione a P. Schreiner, Costantinopoli, trad. it., Roma, Salerno, 2009, pp. vii-xiii.
La caduta di Costantinopoli, in U. Eco (a cura di), Il Medioevo, X, Quattrocento: Storia, Milano, Motta, 2009, pp. 70-79 (= Il Medioevo: Esplorazioni, commerci, utopie, Milano, Encyclomedia Publishers, 2011, pp. 32-35).
Ipazia. La vera storia, Milano, Rizzoli, 2010.
(con T. Braccini), Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d’Oriente, Torino, Einaudi, 2010, con introduzione della curatrice (S. Ronchey, La Città delle città, pp. v-xxvii).
L’enigma di Piero. L’ultimo bizantino e la crociata fantasma nella rivelazione di un grande quadro. Terza edizione. Milano, BUR, 2010, 540 pp.
Prefazione. Nelle pieghe segrete della storia, in C. Katsougiannopoulou, S. Ronchey (a cura di), P. Schreiner, Bizantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung. III. Die materielle Kultur, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011, pp. vii-xii.
(con C. Katsougiannopoulou, a cura di) P. Schreiner, Bizantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung. III. Die materielle Kultur, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011.
Come tradurre i testi bizantini: il caso di Eustazio, in Del tradurre, contributi di M. Bettini, U. Fantasia, A.M. Milazzo, S. Ronchey, L. Spina, M. Vegetti, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2011, pp. 87-94.
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Ipazia. La vera storia. Nuova edizione, Milano, BUR, 2011.
(con P. Cesaretti, a cura di), Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha, Einaudi, Torino 2012, Parte prima, pp. 3-148.
Introduzione. Il Buddha bizantino, in Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha, a cura di S. Ronchey, P. Cesaretti, Einaudi, Torino 2012, pp. vii-cvii.
Recensione a A. Roccucci, Stalin e il patriarca (Torino, Einaudi, 2011), in Porphyra 18 (dicembre 2012).
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A. Laiou, C. Morrisson (a cura di), Il mondo bizantino. III: L’Impero greco (1204-1453), edizione italiana a cura di S. Ronchey e T. Braccini, Torino, Einaudi, 2013.
Ipazia. La vera storia. Quinta edizione, Milano, Best BUR, 2013.
Volti di Bessarione, in Vie per Bisanzio. VII Congresso Nazionale dell’Associazione di Studi Bizantini, Venezia 25-28 novembre 2009, a cura di A. Rigo, A. Babuin e M. Trizio, Edizioni di Pagina, Bari 2013, pp. 539-551.
Il titulus di Costantino tra conciliarismo, umanesimo e iconografia, in Costantino I, a cura di P. Brown, G. Dagron, J. Helmrath, A. Melloni, E. Prinzivalli, S. Ronchey, N. Tanner, I-III, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2013, II, pp. 645-664.
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(con P. Cesaretti, edd.), Eustathii Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum pentecostalem, De Gruyter, Berlin-New York, 2013 (Supplementa Byzantina, 10) [a S. Ronchey si devono l’edizione critica di Prooemium, Acrostichis, Odae I-III (pp. 107-111) e l’Introduzione storico-filologica (pp. 187*-313*)].
Introduzione storico-filologica, in P. Cesaretti, S. Ronchey (edd.), Eustathii Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum pentecostalem, De Gruyter, Berlin-New York, 2013 (Supplementa Byzantina, 10), pp. 187*-313*.
Costantino Continuato. Ideologia e iconografia del carisma imperiale bizantino agli albori dell’età moderna, in Mélanges Ljubomir Maksimovic, a cura di B. Krsmanovic, S. Pirivatric, in ZRVI 50/2 (2014), pp. 873-897 e tavv.
Ipazia. La vera storia. Sesta edizione, Milano, Best BUR, 2015.
The Byzantine Life of the Buddha, in Seminar 667 (March 2015), pp. 57-64.
Perché Cirillo assassinò Ipazia?, in Tolleranza religiosa in età tardoantica: IV-V secolo. Atti delle Giornate di studio sull’età tardoantica, Roma, 26-27 maggio 2013, a cura di A. Marcone, U. Roberto, I. Tantillo, Cassino, Edizioni Università di Cassino, 2014, pp. 135-177.
Costantino Continuato. Ideologia e iconografia del carisma imperiale bizantino agli albori dell’età moderna, in Mélanges Ljubomir Maksimovic, a cura di B. Krsmanovic – S. Pirivatric, in ZRVI 50/2 (2014), pp. 873-897 e tavv.
Chalk Lines, in L. Preta (a cura di), Geographies of Psychoanalysis: Encounters Between Cultures in Teheran. Proceedings of the 3rd Conference on Geographies of Psychoanalysis (Tehran, 16-17 October 2014), Sesto San Giovanni, Mimesis, 2015, pp. 111-118.
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Ritorno a Bisanzio. Il riemergere della Costantinopoli bizantina nello sguardo dei letterati e degli eruditi durante la caduta dell’impero ottomano, inLa Grande Guerra. L’Italia e il Levante, direzione e ideazione E. Lo Sardo, a cura di A. De Pascale, C. M. Fiorentino, Roma, De Luca, 2017, pp. 93-98.
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Morte accidentale di una professoressa. In margine a un recente libro su Ipazia, in Medioevo greco 18 (2018), pp. 351-371 (versione Accidental death of a professor. On a recent book on Hypatia).
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Lo stato bizantino. Seconda edizione, Torino, Einaudi, 2019.
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